Nel percorso incentrato sui metadati nell’editoria accademica abbiamo scoperto che con la parola metadata intendiamo tutti i dati “oltre il dato” associati ad una risorsa, sia questa di natura digitale, sia di natura cartacea – supporto ancora molto diffuso all’interno delle Humanities. I metadati sono divisi in tre grandi aree, possono essere descrittivi, strutturali e amministrativi in base all’informazione che descrivono (per approfondimenti consulta il secondo articolo).
Come abbiamo già detto nel terzo articolo, alcuni metadati sono visibili tramite la scheda web della risorsa di riferimento, in un file HTML, come nel caso del profilo Dublin Core, Highwire Press e Open Graph. Altri profili sono trasmessi tramite un file XML come nel caso di mEDRA Onix e Datacite. Queste e altre differenze, tra cui i tag, la struttura – che può essere sequenziale o annidata – e lo scopo del loro utilizzo differenziano i vari profili di metadati.
Tendenzialmente possiamo affermare che i profili trasmessi nell’head del testo della pagina HTML, sono indispensabili per la rintracciabilità, diffusione e promozione della risorsa digitale o cartacea.
Se lo scopo dell’editore è quello di descrivere e far rintracciare la risorsa sui principali aggregatori sarà indispensabile usare i metadati di Dublin Core, standard diffuso a livello mondiale per la sua semplicità e interoperabilità. Mentre per la rintracciabilità e citabilità dei prodotti dell’editoria accademica su Google Scholar è invece consigliato, nella documentazione ufficiale, usare i metadati di Highwire Press perché facilitano l’indicizzazione della risorsa da parte del motore di ricerca. Infine, per la promozione e la diffusione della risorsa su alcuni social network, come Facebook e Google plus, è indispensabile usare i metadati Open Graph che permettono di condividere la pagina web della risorsa per più fini, anche pubblicitari.
I profili trasmessi tramite file XML invece servono per altri scopi. In primo luogo la registrazione del Doi che permette l’identificazione in maniera univoca della risorsa con i suoi relativi metadati. In secondo luogo la commercializzazione e distribuzione della risorsa ma anche la citabilità e l’archiviazione dei dati del prodotto.
Se lo scopo dell’editore è quello di registrare o aggiornare il Doi con i relativi metadati per migliorare e monitorare il canale distributivo e quello delle vendite saranno necessari i metadati di mEDRA Onix. Mentre se lo scopo dell’editore è quello della registrazione del Doi e dei suoi relativi metadati ai fini dell’archiviazione, rintracciabilità, e citabilità dei contenuti per scopi accademici e fini di ricerca allora sarà indispensabile usare i metadati Datacite.
Per Approfondire:
Consulta gli articoli sui metadati a questo link.
Che cosa è il DOI? Consulta l’articolo
Consulta la documentazione ufficiale di Dublin Core
Consulta la documentazione ufficiale di Highwire Press
Consulta il protocollo di Open Graph
Consulta la documentazione ufficiale di mEDRA Onix.
Consulta l’ultima versione dello schema di Datacite