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Monografie ad accesso aperto e licenze CC

Scritto da Giovanni Salucci

Stiamo assistendo in questi tempi a interessanti discussioni legate alla pubblicazione delle monografie ad Accesso Aperto.

Una delle principali “certezze” diffuse dagli editori che puntano soprattutto alle pubblicazioni ad accesso aperto è che la pubblicazione in OA di un formato digitale non danneggia le vendite delle edizioni a pagamento; questo ha portato addirittura a predisporre dei modelli economici (ad es: il freemium model di OpenEdition) dove i vari formati e supporti coesistono e garantiscono la sostenibilità.

E in questo scenario, a chi appartiene il Copyright e quali licenze di riutilizzazione conviene adottare?

Sino a poco tempo fa la tendenza era marcatamente orientata a tutela degli editori, che quindi chiedevano il trasferimento del Copyright per lo sfruttamento del materiale, e sceglievano le licenze CC-BY-NC-ND.

Tuttavia, esperienze e progetti  come Plan-S, COPIM , OpenAIRE e similari, spingono verso il Copyright by Author e verso licenze molto più libere, tendenzialmente la CC-BY. In questo caso, ovviamente, chiunque può riutilizzare il materiale pubblicato, creando nuove versioni e nuove pubblicazioni.

In questo caso, l’editore originale che ha contribuito (anche molto) alla realizzazione del libro, perde di fatto ogni diritto e viene equiparato a qualunque altro; è lecito a chiunque preparare una nuova edizione e venderla ad esempio con il Print On Demand; e sta succedendo già.

Ci si domanda se questo sia un “bug” o una “feature” proprio della definizione dell’Open Access; alcuni infatti si stracciano le vesti al pensiero che qualcuno possa infangare un così alto e nobile concetto (come quello dell’Accesso Aperto) e voglia sfruttare il lavoro degli altri per guadagnare qualcosa; altri semplicemente affermano che se la licenza lo prevede, allora si può fare.

La stessa situazione è avvenuta in passato riguardo ad alcune iniziative commerciali di  Knowledge Unlatched che in maniera giudicata spregiudicata da molti, ha predisposto una offerta di abbonamento al proprio catalogo digitale ad accesso aperto, contenente in gran parte ebook editi da altri editori!

Questa volta, l’editore “Saint-Philip-Street-Press” ha messo in vendita col Print On Demand copie cartacee di pubblicazioni  ad Accesso Aperto di altri editori, scatenando un dibattito; può essere che questa vicenda (o altre che accadranno)  porterà probabilmente ad un maggior approfondimento sulle licenze, e ad una maggiore consapevolezza nelle scelte da prendere al momento della pubblicazione.

 

 

 

Autore

Giovanni Salucci

Vive a Firenze, CEO di Progettinrete, si occupa di editoria accademica, di innovazione nei processi editoriali delle university press e di tutto ciò che riguarda la definizione dei flussi, la raccolta, gestione, archiviazione, indicizzazione, ricerca e distribuzione dell’informazione. Dal 2021 è docente di Laboratorio di editoria digitale all'Università di Firenze.