Introduzione
Iniziamo una serie di articoli originali che prendono in esame i siti internet e il catalogo degli editori accademici che pubblicano monografie in Accesso Aperto.
L’obbiettivo è quello di individuare possibili pattern e strategie di “best practices”, partendo dall’analisi delle scelte effettuate da ciascun editore riguardo ad una serie di parametri che riteniamo essere significativi del posizionamento e del servizio offerto.
Abbiamo scelto di iniziare la ricognizione selezionando gli editori a partire dal catalogo di coloro che hanno aderito a DOAB, la directory dei libri e capitoli in Accesso Aperto gestita da OAPEN e OpenEdition e che al momento è la principale risorsa a disposizione della collettività. Il numero degli editori (o marchi editoriali) presenti in DOAB è elevato (oltre 350 al momento) per cui siamo partiti selezionando i principali, per numero di volumi resi disponibili in accesso aperto e/o per dimensione del proprio catalogo non in Open Access. Oltre a questi, per non penalizzare editori più piccoli o che solo recentemente pubblicano in Open Access, abbiamo preso in considerazione editori che pubblicizzano nuove uscite sui social network (facebook e twitter) monitorando alcune parole chiave specifiche.
La ricognizione, inoltre, ha cercato di identificare e coprire la pluralità delle esperienze e scelte editoriali presenti, cercando quindi di evitare di replicare l’analisi laddove più editori (o marchi) condividessero le stesse procedure e strategie.
Nel definire e mettere a punto la griglia di osservazione ci siamo da subiti resi conto della estrema variabilità nelle scelte fatte non solo da editore a editore, ma anche all’interno del catalogo di uno stesso editore; e questo non solamente al variare di area disciplinare, ma a volte anche per opere della stessa collana!
Per questo motivo l’operazione di studio e osservazione si è concentrata selezionando alcuni dati oggettivi in abbinamento ad altri che richiedono una valutazione qualitativa (e quindi soggettiva): in tutti i casi l’osservazione è stata condotta a campione sul catalogo, su un numero ridotto di opere. I risultati ottenuti, quindi, non saranno definitivi e inequivocabili ma potranno essere utili per definire lo stato generale della situazione nella pubblicazione di monografie e curatele ad Accesso Aperto.
La griglia di osservazione
Nella ricognizione siamo interessati innanzitutto a valutare se l’editore pubblica in Open Access l’intero volume, oppure se pubblica in Open Access anche (o solamente) le parti del volume, tipicamente i capitoli; abbiamo quindi svolto l’analisi per ciascun editore a due livelli: quella del volume intero e quella delle singole parti.
Per il livello dell’intera opera, e delle policy dell’editore abbiamo preso in considerazione i seguenti elementi:
- se l’intero volume è sempre pubblicato in accesso aperto,
- la presenza di policy sul sito per eventuali costi di pubblicazione, peer review e norme editoriali,
- se sono sempre indicate il copyright e le licenze di riuso,
- in quali supporti l’opera è pubblicata,
- quali formati per il digitale sono disponibili,
- che politica commerciale l’editore effettua sui vari supporti,
- la qualità del PDF (se disponibile in OA),
- se è presente il DOI ed è correttamente registrato,
- il livello di completezza dei metadati utilizzati per il DOI,
- l’uso di ISBN per i vari formati/supporti,
- l’uso di normalizzazione, affiliazione e ORCID per gli autori e curatori,
- la presenza di metadati sulla scheda catalogo,
- quali profili di metadati sono usati sul sito,
- la presenza di metriche per la misura dell’impatto,
- la presenza di tool citazionali.
Per analizzare invece il posizionamento dell’editore nel caso di opere divise in parti, a livello di singolo capitolo abbiamo preso in considerazione i seguenti elementi:
- se pubblica sempre in capitoli/parti,
- quali formati per il digitale sono disponibili,
- che politica commerciale effettua sui vari supporti,
- la qualità del PDF (se disponibile in OA),
- se utilizza il DOI per il capitolo,
- il livello dei metadati per il DOI,
- la presenza del copyright e delle licenze di riuso,
- l’uso di normalizzazione, affiliazione e ORCID per gli autori e curatori,
- la presenza della scheda catalogo per il singolo capitolo/parte,
- la presenza di metadati sulla scheda catalogo,
- quali profili di metadati sono usati sulla scheda,
- la presenza di metriche per la misura dell’impatto,
- la presenza di tool citazionali.
Nei prossimi articoli vedremo nel concreto alcuni esempi di analisi e discuteremo i risultati ottenuti da questa ricognizione.